“Volta” Pagina

“L’anno che sta arrivando tra un anno passerà Io mi sto preparando, è questa la novità”.

VOLTA PAGINA 2025               

“L’anno che sta arrivando tra un anno passerà
Io mi sto preparando, è questa la novità”.
Così si conclude la canzone “L’anno che verrà” di Lucio
Dalla, con dei versi che racchiudono il senso di ogni passaggio
personale e storico, che tiene insieme, inestricabilmente, istantaneità
continuità e novità, che sia l’anno che sta arrivando, il
2025 o qualsiasi altro anno, che sia l’ingresso in nuovo corso di
studi o il consolidamento di un’amicizia, la perdita di una persona
cara o la costruzione faticosa di una relazione sentimentale,
la partecipazione ad una scelta politica e così per i tanti
momenti che costellano le vite delle persone, dei gruppi, delle
società.
Ed è un “nuovo “ che continua ed altresì trasforma, se non
addirittura cambia radicalmente, il “vecchio”, come ormai avviene
inesorabilmente, a tal punto che, per effetto delle trasformazioni
tecnologiche, come la robotica e l’intelligenza artificiale, si
discute se non si sia entrati nell’era del “ post-umano”, con una
strutturale riconfigurazione della “ forma “ uomo.
I singoli, le famiglie, le istituzioni e fra queste la scuola in
primo luogo sono “ preparate “ a guidare, ad accompagnare
questo processo di cambiamento che ha dimensioni ed incidenze
rivoluzionarie e più ancora a rendere possibile e credibile
“ continuare a sperare “, come cantava nel 1978 Lucio Dalla nei
tempi allora tristi del terrorismo politico con i “sacchi di sabbia
vicino alla finestra” ( è l’anno del sequestro e dell’assassinio del
presidente della DC Aldo Moro )?
Interrogativo enorme, quasi irrisolvibile, eppure si ha il dovere,
specie per chiunque si occupi di formazione, di coltivare
ragionevolmente e responsabilmente la “ speranza” .
Sperare che cresceremo nella consapevolezza delle nostre
ricchezze interiori e delle nostre ineliminabili fragilità e nella determinazione
a concorrere a ricreare relazioni improntate all’ascolto
e alla riconciliazione, come incessantemente ci ricordano
il Presidente della Repubblica Mattarella e papa Francesco.
Le persone del “Volta”, dai collaboratori scolastici ai docenti,
specie dagli anni tragici dell’emergenza – Covid, e maggiormente
negli ultimissimi anni, avvertono, particolarmente,
la necessità di assumere, per quanto realisticamente possibile,
un ruolo simile a quello delle guide alpine, che tengono uniti
e legati a sé , in un’unica catena, gli scalatori, cioè i nostri
studenti e le nostre studentesse, per renderli capaci, nel futuro,
di raccogliere la loro eredità, coltivando e maturando libertà e
autonomia senza per questo spezzare, o addirittura cancellare,
l’insostituibile presenza di coloro che li hanno condotti e li conducono
in avanti, primi fra tutti i genitori e i docenti.
Conservare e rinnovare, ripetere ed rischiare nuove vie:
questo è l’arduo compito che ci siamo dati, per non disperdere
vanamente il patrimonio di conoscenze ed esperienze, di cui è
intessuta la storia degli uomini e delle donne, patrimonio di cui
la scuola è una delle principali custodi ed altresì per condurre i
giovani a ricercare in quel patrimonio un volto, un’immagine, un
testo, che mobiliti desideri e sogni , che diano senso alla vita
di ciascuno nell’ascolto di sé stessi e nel dialogo con gli altri.
Ripetere per rinnovarsi, per ritrovarsi, per volgersi innanzi,
non ingenuamente disillusi come il “Venditore di almanacchi”
nell’omonima “operetta morale” di Leopardi, il venditore che
non vorrebbe il vecchio ( il tempo passato), giudicato, in quanto
tale, peggiore, nè il nuovo ( il tempo futuro) con una vita “ a
caso” quindi troppo incerta, per poter suscitare in lui la speranza
che, proprio il caso, come dichiara “il passeggero”, con il
nuovo anno “ incomincerà a trattar bene voi me e tutti gli altri”,
fino a renderci felici ( felicità apparente e non duratura).
E quindi ancora una volta educhiamoci grazie anche al lavoro
della piccola-grande “ comunità” del “Volta” a prepararci
a comprendere e ad agire dentro il “nuovo”, che si agita irrompe
incessantemente nelle nostre giornate.
“ Per continuare a sperare” , come ci invita a fare il cantante.

Il D.S. Vito Parisi