Il 3 aprile le classi 3° I, 3° S, 3° B, 4° F e 4° I, accompagnate dalle docenti Laura Cumbo, Assunta Gallo Afflitto, Alessandra Giunta, Giusy Liotta e Debora Mangiavillano, si sono recate a Palermo per effettuare una visita guidata di Palazzo Steri, dove ebbe sede il Tribunale dell’Inquisizione tra il 1601 e il 1782, delle vestigia del Quartiere Ebraico, di cui rimane memoria e traccia soprattutto nella toponomastica cittadina e dell’Archivio Storico Comunale, che ha sede nei locali di un ex convento agostiniano, costruito su proprietà del quartiere ebraico acquisite da una nobildonna a seguito dell’ espulsione degli Ebrei dalla Sicilia, decisa da Ferdinando il Cattolico con Editto del 31 marzo del 1492.
E proprio questo Editto si trova esposto nella prestigiosa e suggestiva Sala Almeyda dell’Archivio, la cui visita ha permesso agli studenti di conoscere un luogo prezioso per la memoria collettiva e di scoprire l’importanza della custodia e della conservazione di fonti e documenti, che consentono la ricostruzione della storia di una collettività e costituiscono la premessa per una comprensione consapevole del presente e delle sue dinamiche.
Le celle di Palazzo Steri, sulle cui pareti è possibile ancora oggi osservare i disegni che vi hanno lasciato coloro che vi furono imprigionati, hanno invece “parlato” agli studenti di sofferenze e dolore patiti da esseri umani, i cui diritti fondamentali furono calpestati in nome di dogmi e dottrine incapaci di misericordia e di rispetto degli individui, condannati alle pene più crudeli perché ritenuti “diversi” per religione, provenienza culturale, orientamento sessuale e ,quindi, considerati un male da correggere, allontanare ed estirpare.
Molto interessante è stata anche la passeggiata per quelle strade del centro storico di Palermo che, nei loro nomi (Via Meschita, Vicolo Meschita, Vicolo Ponticello, Via Calderai) richiamano quello che fu l’antico quartiere ebraico, abitato, fino alla già ricordata espulsione del 1492, da una dinamica comunità ,che convisse con cristiani e musulmani, dedicandosi ad attività commerciali, che contribuirono alla ricchezza della città.
La visita guidata è stata una delle attività previste dal progetto “Nessun* esclus*”, che ha fruito di un finanziamento del TOLI, The Olga Lengyel Institute for Holocaust Studies and Human Rights (https://www.toli.us/), un istituto che ha sede a New York e la cui mission è educare al rispetto dei diritti umani attraverso la conoscenza della Shoah e dei crimini connessi ai genocidi perpretati nella storia e della collaborazione del CDEC, Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (https://www.cdec.it/), che ha sede a Milano e che, dal 1955, anno della sua fondazione, si dedica alla raccolta di documenti e testimonianze sulle persecuzioni antiebraiche in Italia, rivelatisi preziosi, oltre che per il recupero e la difesa della memoria dell’ ebraismo italiano, anche per lo svolgimento dei processi a carico dei criminali nazisti.
Il progetto, la cui referente è la prof.ssa Laura Cumbo, ha tra i suoi focus non solo l’antisemitismo e la conoscenza e difesa dei diritti umani ma anche l’antiziganismo, una forma di razzismo poco studiata ma purtroppo molto
diffusa, che ha colpito in passato le comunità Sinti e Rom, che ricordano con il termine “porrajmos” lo sterminio di cui furono vittime durante la Seconda Guerra Mondiale e che continua ad essere largamente condivisa e nel nostro Paese con livelli molto alti, con tutto un insieme di stereotipi e pregiudizi, che si traducono in discorsi d’ odio, atteggiamenti offensivi, discriminazione ed emarginazione. Su questo tema gli studenti hanno partecipato ad un seminario online con la dott.ssa Eva Rizzin, ricercatrice universitaria che da anni si occupa di antiziganismo e di violazione dei diritti umani delle comunità Sinti e Rom in Italia, a conclusione di un ciclo di seminari, tenuti da docenti del “Volta”, sulla storia dell’ antisemitismo e di una lezione sul tema dei diritti umani e della loro evoluzione e tutela nel diritto internazionale, tenuta dal prof. Jacopo Re, Professore associato di Diritto internazionale nel Dipartimento di Studi internazionali, giuridici e storico-politici (DILHPS) dell’Università degli Studi di Milano.
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