“LA RAZZA NEMICA”

ALL'I.I.S. "A. VOLTA" DI CALTANISSETTA UNA MOSTRA PER EDUCARE ALLA MEMORIA E AL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI

Si è conclusa con successo la mostra “La razza nemica” allestita presso l’I.I.S. “A. Volta” di Caltanissetta dall’11 al 15 febbraio ed inserita nel progetto “We need under stand, to remember, to act”, finanziato dal TOLI e dal CDEC. L’iniziativa di altissimo valore formativo si è posto l’obiettivo di sensibilizzare i giovani sulle tematiche della Shoah e dei diritti umani, e, oltre all’istituto nisseno diretto dal prof. Vito Parisi, ha coinvolto altri due licei siciliani, il “Don Colletto” di Corleone (PA) e l’”Archimede” di Acireale (CT), guidati rispettivamente dalla prof.ssa Elisa Inglima e dal prof. Riccardo Biasco.

La mostra “La razza nemica”, promossa dalla Fondazione Museo della Shoah, che si avvale del patrocinio di importanti istituzioni, tra cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, è stata il culmine di un percorso educativo articolato, che ha previsto diverse attività didattiche. Gli studenti hanno partecipato a laboratori sul tema “Stereotipi, pregiudizi e discriminazione” e hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con la testimonianza diretta di Sami Modiano, sopravvissuto ai campi di sterminio nazifascisti.

L’allestimento della mostra ha visto il coinvolgimento attivo degli studenti delle classi quarte B-F-R-S del Liceo “A. Volta”, studenti che, assumendo il ruolo di ciceroni, hanno guidato i numerosi visitatori per tutto l’iter storico-documentario e illustrato con dovizia di particolari i testi e le immagini contenuti nei pannelli esposti, mettendosi in gioco per trasmettere l’importanza della memoria storica.

 

L’esposizione è stata strutturata secondo un fil rouge rappresentato da un interrogativo fondamentale: “Come è stato possibile?”. Attraverso documenti storici, immagini e testimonianze, la mostra ha infatti svelato i meccanismi perversi con cui l’opinione pubblica e in generale le masse sono state cinicamente indottrinate, per poi avallare o addirittura appoggiare la persecuzione e lo sterminio di milioni di persone. Un’attenzione particolare è stata dedicata al ruolo della propaganda che, attraverso i media dell’epoca, ha costruito lo stereotipo di un nemico e alimentato l’odio contro di lui, raffigurandolo artatamente come un individuo abietto e socialmente pericoloso e imputandogli arbitrariamente la responsabilità di varie criticità dell’epoca.

Pertanto, come giustamente ha scritto Ilaria Lombardo della classe quarta B, la mostra “La razza nemica” esorta tutti a non dimenticare, a riflettere sulle responsabilità individuali e collettive e a impegnarsi per costruire un futuro di pace e convivenza.

Durante l’inaugurazione tenutasi il 11 febbraio, il Dirigente Scolastico Parisi ha sottolineato che l’evento non mira solo a rinnovare un ricordo del passato, ma deve costituire un monito per il presente, dimostrando quanto sia pericoloso l’uso distorto dei mezzi di informazione per manipolare l’opinione pubblica e fomentare l’odio. Oggi più che mai, in un’epoca di fake news e polarizzazione politica, è fondamentale sviluppare un pensiero critico e una capacità di analisi per distinguere la verità dalla menzogna e per non cadere vittime dell’informazione faziosa e sensazionalistica. In questo processo educativo la scuola gioca un ruolo fondamentale, aiutando gli studenti a comprendere come i media possano essere utilizzati per promuovere i valori positivi della democrazia, ma anche per diffondere messaggi di odio e divisione.

L’iniziativa curata dai docenti Cazzetta Sonia, Di Piazza Filippa, Gallo Afflitto Assunta, Giunta Alessandra, Liotta Giuseppina e Giuseppe Scibetta ha dimostrato come la scuola possa essere un luogo di apprendimento attivo, dove gli studenti sono protagonisti del loro percorso formativo e acquisiscono competenze chiave per diventare cittadini responsabili e consapevoli.